Aggiornamento progetti e attività

Secondo incontro dell'Ora del the

 

 

Venerdì 4 dicembre si è tenuto il secondo incontro presso la cascina Cantalupo. Nonostante non ci vedessimo da un mese, per varie vicissitudini e riorganizzazione degli incontri, fin dall’inizio il clima è stato cordiale, senza spazi vuoti, come se fossimo ad un tavolo tra amiche, a scambiarci commenti sul clima ben poco tropicale di questo periodo, sulla neve, sulle ormai vicine vacanze di Natale.

Abbiamo chiesto alle partecipanti di portare per questo secondo incontro un oggetto a loro caro, che ricordasse la famiglia, l’infanzia, e che le accompagnasse tutt’oggi nella vita e nei ricordi.

Una delle donne ha portato con sé una pallina presa dall’albero di Natale. Ha iniziato a raccontare la storia di questo oggetto, che le ricordava i Natali di quando era piccola, insieme alla sua famiglia del Sud, le grandi tavolate, i cenoni, le infinite partite a tombola, l’amore dei parenti e i sorrisi dei bambini felici di aprire i regali di Babbo Natale. Anche una sua compagna, proveniente dal Perù, ha deciso di portare un oggetto legato al Natale: una fotografia che ritrae lei con la sua famiglia, mentre addobbano l’albero. Ci ha raccontato della Vigilia di Natale e ci ha fatto viaggiare in Perù, quando lei e la sua famiglia aspettavano la mezzanotte, tutti insieme, i grandi a chiacchierare e i piccini mai stanchi di giocare tra loro. L’ultima donna ha portato con sé un portachiavi con un fiocco di neve. Questa volta ci spostiamo nella fredda Bielorussia, che come ci ha spiegato, significa in russo “bianca Russia”, per il clima gelido e freddo, e la neve che ricopre le strade e le case per gran parte dell’anno. Ha portato con sé il fiocco perché, come racconta, le ricorda i suoi inverni in paese, con la sua famiglia sempre unita e felice. Successivamente, ci spiega che alla freddezza della neve associa anche la purezza del popolo bielorusso. Passiamo così la prima parte della mattinata, a viaggiare, tra i ricordi di ogni donna, da Bari, al Perù, fino a raggiungere la fredda Europa dell’Est.

Dai racconti tutte ci trasmettono la speranza di poter tramandare tutte queste tradizioni ai loro bambini, così che non siano solo ricordi, ma che possano essere momenti di vita vissuta anche per loro. Ci trasmettono la consapevolezza di “ciò che non è più”, ma anche la voglia di rinascita e di potercela fare, per rivivere nuovamente quei momenti spensierati di gioia e felicità.

Dopo aver fatto una breve pausa, con torta e the preparati da una delle mamme, passiamo alla seconda parte dell’incontro. Abbiamo portato un gioco in scatola un po’ particolare, “Dixit”, che permette di creare un clima molto rilassato e scherzoso, oltre che leggermente competitivo. Viaggiamo ancora con le immagini, la fantasia e il cercare di entrare nei pensieri l’una dell’altra. Dopo qualche divertente partita a Dixit, quindi, ci salutiamo, concludendo, per restare in clima natalizio, che questo gioco in scatola potrebbe essere un ottimo compagno per le future cene di Natale che porteranno un sorriso nei cuori di queste super mamme!

 

Condivisione di storie, parole ed emozioni: il racconto del primo incontro del gruppo di messa in parola delle donne della Cascina Cantalupo

 

Venerdì 6 novembre, nonostante il difficile periodo e i vari cambiamenti in corso, si è tenuto il primo incontro del progetto organizzato dall’Associazione Àntes e la Cascina Cantalupo.

La Cascina Cantalupo accoglie, su invio dei servizi territoriali, mamme con minori a carico che necessitano di un periodo di sostegno in un ambiente protetto e di un accompagnamento verso un percorso di autonomia.

Il progetto prevede 4 incontri che avranno cadenza quindicinale della durata di 2 ore e coinvolge 4 donne residenti presso la cascina e selezionate dagli operatori. Gli incontri sono condotti da Giada, una psicologa-psicoterapeuta ad orientamento transculturale e da Sara, un’educatrice della Cascina.

Per sciogliere il ghiaccio e conoscerci, abbiamo creato un giro di presentazioni un po’ originale. Ognuna, infatti, non ha presentato sé stessa, ma ha presentato un’altra partecipante, dicendo cosa conosceva di quest’ultima e chiedendo poi cosa non sapesse. Si è iniziato a creare un clima leggero, nonostante le difficili storie delle donne che partecipano al progetto, ed è subito emersa la voglia di mettersi in gioco e di partecipare alle attività. Dopo esserci “conosciute” un po’ meglio, abbiamo creato un cartellone con disegnato un fiori con tanti petali, soprannominato “il fiore delle aspettative”, dentro il quale ogni donna ha raccontato, con le proprie parole, cosa si aspetta da questi incontri di gruppo. Sono emerse delle aspettative molto interessanti, come la voglia di riuscire a farcela, di rimettersi in piedi, ma anche il diventare più consapevoli della situazione e di sé stesse. Ciò che ci ha maggiormente colpito, e che sarà il nostro petalo guida, è l’aspettativa del “ritornare a credere di essere forti”, che è fondamentale per una mamma, ma soprattutto per una donna! Sarà molto importante, quindi, aiutare queste donne a ricordarsi di quanto sono forti, di quanto valgono e accrescere il loro empowerment. Il cartellone delle aspettative, infatti, ci seguirà in tutti gli incontri e rimarrà appeso per confrontare ciò che abbiamo raggiunto e cosa ancora dobbiamo raggiungere. Abbiamo poi presentato altri due oggetti, ovvero due scatole: una scatola delle domande, che rimarrà fissa in Cascina, dove ogni donna può mettere un biglietto con una domanda, anche in anonimo, che magari non si sente di fare in quel momento. L’altra scatola è la scatola degli attrezzi, dove inseriremo tutti gli strumenti che abbiamo acquisito durante il percorso.

Verso metà mattinata abbiamo fatto una pausa, che è stata una pausa un po’ speciale. La merenda, una fantastica torta al cioccolato, con tanto di the alla menta fatto in casa, infatti, è stata preparata da una delle donne della Cascina (ciò avverrà a turno per ogni incontro). Anche la pausa è stato un momento di condivisione di emozioni e di scambi di ricette in cucina!

Successivamente abbiamo presentato degli spezzoni del film “La prima cosa bella”, film scelto proprio per la forte tematica trattata. La protagonista, infatti, decide di ribellarsi alla violenza del marito e di ricominciare, senza arrendersi e senza separarsi mai dai figli, per i quali cerca di fare il meglio che può, con tutto l’amore che solo una mamma può dare. Anche in questo momento, le donne del gruppo si sono attivate, riconoscendosi nella protagonista del film e  creando uno spazio di confronto, libertà di espressione di pareri ed emozioni e una ricerca di complicità. Terminiamo l’incontro molto soddisfatte per ciò che è emerso, per le aspettative che sono nate, e per i pensieri che si sono creati, e attendiamo i dolci che queste super mamme, cuoche ma soprattutto donne prepareranno per i prossimi incontri!

 

 

Questo sito utilizza cookie necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nell'informativa. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o a alcuni cookie consulta l'informativa. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione acconsenti all'uso dei cookie.